L’hi-tech di James Bond è made in Varese
Gli addetti diretti sono 18, i ricavi una manciata di milioni. Numeri decisamente ridotti, quelli di Italiana Ponti Radio, che tuttavia non impediscono alla Pmi varesina di conquistare commesse hi-tech in tutto il mondo, lavorando nel delicato settore delle comunicazioni militari e legate ad eventi critici.
A richiedere queste applicazioni sono ad esempio servizi di intelligence di tutto il mondo, da Israele al Regno Unito alla Francia, con ordini già piazzati dall’azienda persino tra i servizi della marina statunitense.
L’ultimo “colpo” per l’azienda varesina è la fornitura dei ponti radio per il G7 di Taormina, commessa che coinvolge Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. «Gestiremo le comunicazioni mobili, a partire dalla trasmissione in tempo reale dei video degli elicotteri – spiega il direttore generale Filippo Perrucchetti – costruendo anche una rete di ponti radio ad-hoc per il controllo degli eventi in programma».
Attività realizzate “in corsa”, con l’azienda impegnata nelle attività di produzione anche prima della sigla finale del contratto, arrivata soltanto qualche giorno fa.
«Nel nostro settore succede – spiega il manager – e del resto flessibilità e rapidità nel time to market dei prodotti sono alcune delle caratteristiche che ci fanno vincere le commesse. In genere, quando ci chiamano, i clienti vogliono risposte immediate».
Nata nel 1984 per fornire apparati di comunicazione legati al mondo della televisione, l’azienda pochi anni dopo ha iniziato a collaborare con le forze di polizia, sviluppando strumenti ad-hoc e sistemi di cifratura adatti anche alle comunicazioni per il settore aeronautico e navale.
L’esperienza nei grandi eventi è consolidata, come testimoniato dalle commesse ottenute in passato per i G8 di Genova e l’Aquila, o ancora dall’affidamento delle reti di comunicazione per la recente visita del Papa a Milano.
Per l’evento di Taormina si fornirà una copertura a tutto campo, installando nuove posizioni mobili di comunicazione dando copertura anche via mare, equipaggiando i pattugliatori della Guardia di Finanza e intervenendo attraverso un upgrade delle postazioni fisse già installate.
«È un contratto misto – aggiunge Perrucchetti – che prevede in parte l’affitto temporaneo di alcune attrezzature – in parte l’aggi0rnamento di equipaggiamenti e componenti già forniti da noi in passato. Abbiamo una decina di persone coinvolte per fornire un servizio “chiavi in mano”: per noi ovviamente è una commessa importante, sia in termini dimensionali che reputazionali».
Per poter lavorare in questo comparto, l’azienda è sottoposta non solo a certificazioni stringenti in termini di processo e di prodotto ma deve anche rispondere a requisiti particolari nel profilo del personale coinvolto, spesso impegnato all’interno di siti militari.
Dopo aver chiuso il 2016 in crescita del 25%, con ricavi a 4 milioni, la stima per l’anno in corso è quella di replicare il progresso a doppia cifra, previsioni sostenute dall’acquisizione di nuovi clienti e nuove commesse oltreconfine, in Europa e non solo. «L’export diretto e indiretto – conclude il manager – per noi vale oltre un terzo dei ricavi e lo vediamo in decisa crescita. Le trattative aperte sono numerose ma anche i nuovi ordini procedono. In Germania abbiamo appena siglato un contratto interessante e in Medio Oriente abbiamo appena vinto una nuova commessa da 500 mila euro: importante perché ci apre prospettive concrete con un cliente di grande rilevanza».
Fonte [ilsole24ore.com]